Autonomia differenziata nella REPUBBLICA UNA e INDIVISIBILE? di Antonio Belsito

L’incipit di ogni fautore di tale riforma, più o meno, è il seguente: “spronerà tutte le Regioni a fare meglio e di più”. Una soluzione a voler accendere una competizione impari tra Regioni con storie e strutture differenti ma UNITE dalla bandiera tricolore di una Repubblica UNITA e UNITARIA, nonché INDIVISIBILE. L’UNITÀ è la connessione costituzionale tra differenti tessuti sociali che diventano un UNICUM al fine di volgere a quell’UGUAGLIANZA, nonché PARI DIGNITÀ, tanto auspicata dai Padri Costituzionalisti. Esiste l’ITALIA. Ed esistono gli ITALIANI. Non possono e non devono esistere più Italie in ragione di un campanilismo ingurgitato dalla maldestra politica del consenso a tutti i costi. Le riforme, secondo il disposto costituzionale, devono essere finalizzate a migliorare le condizioni di UN POPOLO, di UNA NAZIONE, garantendo livelli di assistenza e di prestazioni omogenei. Invero, già sussiste un corroborato decentramento amministrativo volto a garantire la vicinanza – ai cittadini – degli enti locali/territoriali (e la vicinanza compartecipata dei cittadini agli enti locali/territoriali) affinché non sfuggano i bisogni di ogni territorio repubblicano e affinché ogni cittadino possa trovare ascolto diretto, immediato, certo: i Comuni ne sono espressione immediata secondo il solido e consolidato principio di sussidiarietà in armonia con L’UNITÀ/INDIVISIBILITÀ della Repubblica.
Tanto basta per rendere più efficace, efficiente ed economica l’azione amministrativa tesa a soddisfare i bisogni di UN POPOLO, di ogni cittadino, di ogni territorio. Quindi, già la Costituzione garantisce a ogni territorio l’opportunità di trovare soluzioni proficue al fine di evolvere in meglio. Pur senza l’autonomia differenziata, esistevano ed esistono gli strumenti per rasserenare ogni territorio, realizzando così la Repubblica italiana.
Eppure, si sceglie di mandare al macero tali strumenti in favore di altri “arnesi” contundenti e divisivi che, sotto le mentite spoglie di ausili plurali e pluralisti, diventano veri e propri recinti a sfaldare l’orgoglio della Repubblica UNA E INDIVISIBILE: l’ITALIA, a prescindere da latitudini e longitudini, è stata – nel tempo – germoglio di una compartecipazione larga e solidale tra cittadini responsabili.
Allora, perché non rimettere alla scelta ultima del POPOLO SOVRANO la bontà di questa riforma forzata già nella diuturna procedura di approvazione?

N.B. Si consiglia lettura: https://antoniobelsito.com/2024/06/21/astensionismo-di-antonio-belsito/

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