Iran: il volto della felicità di Antonio Belsito

Un volto femminile è semplicemente il volto di un essere umano.

Siamo nati con un volto perché ogni volto è identità e ogni volto esprime questa identità.

Siamo nati con un volto per guardarci, per parlarci, per capirci.

Ogni volto è il diritto di essere se stessi con dignità.

Il volto: la fronte, gli occhi, il naso, la bocca, il mento, le guance, gli zigomi. E anche le rughe. E pure i capelli.

Quanta vita c’è in un volto?

Quanta?

Siamo nati e la nascita è il volto più bello della vita: esistere, esistenza.

Scarabocchiare un volto, deturpare un volto, mutilare un volto, tagliuzzare un volto, imprigionare un volto, bandire un volto, coprire un volto, insanguinare un volto, negare un volto, è condannare a morte la vita.

Seppellire il volto della vita non trova giustificazione in nessun testo normativo o religioso perché ogni testo normativo o religioso esiste in quanto esiste un volto, quel volto, il volto.

Pure la morte, ora, ha un volto che è la felicità di mostrarlo.
I R A N .

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