C’era una volta il coronavirus di Antonio Belsito

Anche i bambini stanno vivendo questo dramma ed è doveroso, seppur difficoltoso, render loro un racconto di vita che possa “carezzarne” il cuore genuino.
Dedicato alla FORZA/SPERANZA di ogni essere umano.

 

C’era una volta il coronavirus
era una mosca rossa
dispettosa in ogni mossa
e il suo ronzio era fastidioso
disturbava tutto ciò che era gioioso
perché voleva un mondo noioso.
Svolazzava su ogni cosa
e seccava pure una rosa
tanto era odiosa.
Voleva catturare gli uomini
per metterli nella sua prigione
dove non esiste emozione.
“Non dovete vedere arcobaleni” – diceva
– “perché è meglio un mondo di veleni”.
Allora, giunse un gigante buono
e del cuore si sentiva il suono.
Era tutto colorato
giallo, bianco, nero
e aveva il mondo disegnato
ed era pure “mascherato”.
Il coronavirus intimorito
chiese: “dove va buonuomo così vestito?”.
“Voglio far volare il mondo come un aquilone” –
rispose il gigante buono
– “cielo azzurro e solleone”.
E soffiò forte
ma forte
che la mosca rossa non ebbe altra sorte
se non di ridare la vita alla morte.
Così tutto il mondo tornò colorato
dalla paura liberato
e di quelli che la mosca aveva imprigionato
– e, purtroppo, mai liberato –
rimase un arcobaleno tanto amato
perché grazie a loro
il gigante buono, finalmente, era arrivato.

(Copyright2020)

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