La parola è la voce dell’umanità, la luce del confronto, la speranza dell’evoluzione.
La parola è un segno tangibile della ragione umana e un segno incontrovertibile della civiltà.
Parlare significa riconoscersi uomo tra gli uomini, veicolando il proprio essere per crescere nell’insieme delle parole, diverse, differenti, degli altri; crescere nelle parole significa ascoltarsi e ascoltarle, comprendersi e comprenderle, viversi e viverle.
La parola vissuta è una parola sentita, ragionata, metabolizzata, argomentata.
La parola siamo noi, il nostro vissuto, la nostra esperienza.
La parola sono gli altri, altri vissuti, altre esperienze.
La parola è la vita di altre vite: è il mondo.
Bisogna custodire la parola per sentirsi parte del mondo, per scoprire gli altri e per riconoscere se stessi.
Perché la parola è. Anche responsabilità.